LA SORDITA’ INFANTILE

Sin dalle prime fasi di vita del bambino e perfino durante il percorso di vita intrauterina il canale uditivo assume una funzione centrale per lo sviluppo psico-cognitivo. Già nel grembo materno il bambino è in grado di ascoltare e discriminare suoni diversi come, per esempio, il battito cardiaco della madre e la sua voce che egli sa riconoscere e prediligere, dopo la nascita da quello di altre donne.

Egli impiegherà circa un anno per emettere qualche parola di senso compiuto e pertanto i primi due anni della sua vita sono il periodo più fondamentale per la costruzione del linguaggio. In questa fase l’insorgere di un problema uditivo, che sia congenito o acquisito successivamente, può compromettere la struttura dello stesso.

Il neonato utilizza il canale uditivo per interagire col mondo esterno, acquisire nuove conoscenze e sintonizzarsi affettivamente con le persone a lui vicine. Egli concentra lo sguardo e focalizza l’attenzione sull’immagine in cui parlato e movimento delle labbra corrispondono. Si deduce così una precoce capacità del bambino di integrare l’esperienza visiva con quella uditiva. Pertanto, sin dalla nascita il bambino normoacusico mostra una preferenza per i suoni con tonalità grave, probabilmente simili alla tonalità con cui percepiva i suoni all’interno del grembo materno.

Quindi la funzionalità uditiva assolve un ruolo cruciale nel compimento delle principali fasi dello sviluppo psico-cognitivo. Durante i primi mesi di vita ed oltre, il bambino viene preso in carico e sistematicamente visitato dal proprio Pediatra o dal Medico di Famiglia. Questi Medici specializzati nella salute dei bambini, effettuano periodicamente dei controlli atti a valutare sia la salute generale ed il suo sviluppo, sia la struttura evolutiva del linguaggio. Ma sovente sono sempre i genitori, le prime “sentinelle”, a notare qualche problema uditivo del loro bambino e quasi sempre le impressioni corrispondono a verità.

Di conseguenza, gli stessi, si attivano per fargli effettuare un esame; preoccupati dall’estrema calma o indifferenza del loro figlio per i giochi che emettono forti suoni, e per tutto ciò che passando davanti al suo campo visivo, produce evidenti rumori. Pertanto per eseguire questi esami è necessario rivolgersi a degli Specialisti in Otorinolaringoiatria o in Audiologia, che visiteranno il bambino in opportuni ed attrezzati ambulatori per l’indagine infantile.

E’ evidente che il “senso” dell’udito risulta fondamentale per lo sviluppo della parola e del linguaggio dei bambini. Accorgersi che il proprio figlio soffre di una mancanza uditiva, può essere un enorme peso per un genitore da affrontare. Scattano così tante domande da porre, tante informazioni da acquisire e molte decisioni da prendere. Tutto ciò strettamente legato ai vari aspetti della sfera emotiva dell’individuo.

Davanti ad una diagnosi di ipoacusia, la famiglia fa a quel punto, il suo ingresso in un mondo fatto di parole nuove e di significati sconosciuti. Ecco perché è importante che sia un Audioprotesista qualificato ed esperto a prendersi carico del problema acustico del minore. Approntando così, insieme alla famiglia, quell’iter protesico riabilitativo fatto di periodiche sedute di verifica, di regolazione e d’interscambi multidisciplinari con altre figure sanitarie che nel comune obiettivo di riabilitare e d’integrare il minore nel mondo di oggi fatto da svariati suoni e da molteplici e variopinte parole.

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